Blog: L'Arte per l'Evoluzione

Pillole di realtà e d'arte, testimonianze, cambiamenti: declinazioni del Manifesto L'Arte per l'Evoluzione. Tre categorie da esplorare: "Arte e Bellezza", "Comprendere", "Alternative".

ARTE E BELLEZZA - COMPRENDERE - ALTERNATIVE - AUTORI


Sulla bellezza nell'architettura di Adriana Gloria Marigo
Parte II - "gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce"
Categoria: "Arte e Bellezza"

Poiché è divenuto chiaro e diffuso – benché non largamente praticato - in questi ultimi decenni il concetto che nella "forma viva e concreta" di cui scrive Vladimir Solov'ev discende la Bellezza in quanto incarnazione di Bene e Verità, è significativo prendere in considerazione i luoghi dell'uomo, gli spazi in cui si muove e risiede, quelli lasciati alla desertificazione, o alla suburbia, pensare i luoghi destinati alle opere del lavoro e alle manifestazioni della creatività: è importante e dichiaratamente necessario, urgente, pensare gli edifici alla luce non di una bellezza ideale che rinnegherebbe quanto fin qui espresso e cioè il patto inscindibile tra Bene e Verità, ma a quella che tiene conto dell'uomo, del tempo e i suoi oggetti.



L'Architettura è vocata a questo compito almeno per due motivi, apparentemente ovvi, ma che in realtà non lo sono poiché le testimonianze del degrado di certi ambienti – non esclusivamente tipici di questo nostro tempo, ma più incidenti nella loro tipicità – dimostrano quanto l'arte di costruire soffra di una inopportuna idealità e forse di una presunzione di grandezza che ricade sulla qualità della vita sociale e individuale: la sua ascendenza umanistica in quanto si occupa dell'uomo in rapporto allo spazio, in primo luogo; i mezzi tutti - dalla progettazione all'esecuzione - di cui si avvale per costruire i luoghi destinati all'abitare, in secondo.

In questi due aspetti subito evidenti e interdipendenti si incontrano e attraversano l'ésprit de finesse e l'ésprit de géométrie di cui parla Blaise Pascal.
 

Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa, e maravigliosa ragione, e regola, sì con la mente, e con lo animo divisare; sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti dei pesi, congiungimenti, e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo all'uso de gli homini
Leon Battista Alberti, De re aedificatoria, 1450 circa
 
L'architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce.
Le Corbusier, Vers une architecture, 1923
 
Chiarezza costruttiva portata alla sua espressione esatta. Questo è ciò che io chiamo architettura. Mies van der Rohe, 1925


L'architettura è l'arte di dare rifugio alle attività dell'uomo: abitare, lavorare, curarsi, insegnare e, naturalmente, stare insieme. È quindi anche l'arte di costruire la città ed i suoi spazi, come le strade, le piazze, i ponti, i giardini. E, dentro la città, i luoghi di incontro. Quei luoghi di incontro che danno alla città la sua funzione sociale e culturale. Ma naturalmente non è tutto. Perché l'architettura è anche una visione del mondo. L'architettura non può che essere umanista, perché la città con i suoi edifici è un modo di vedere, costruire e cambiare il mondo. E poi l'architettura è struggimento per quella cosa bellissima che è la bellezza. Ma questa è un'altra storia ed è impossibile da raccontare. Renzo Piano


Pensando la relazione che la Bellezza intrattiene con l'Architettura è naturale dichiarare che l'arte di costruire case è in stretto rapporto con la natura e con lo spirito dell'uomo, giungendo nemmeno tanto implicitamente a osservare che ne consegue grande responsabilità per coloro che progettano luoghi abitativi, scelgono materiali da costruzione, segnando il destino urbanistico, la qualità e la soddisfazione della convivenza degli uomini, sia come cittadini sia come individui.

Tenendo presente che la Bellezza affiora nella forma – nella forma della pietra ha la sua consacrazione non come semplice immagine abbagliante e passeggera, ma come testimonianza di presenza universale ed eterna – come venendo da luogo remoto e profondo è da considerare quanto scrive Krishnamurti a proposito del modo di emergere della Bellezza: È la bellezza interiore che ci dà grazia, una squisita gentilezza nella forma e nel movimento esteriore.

In relazione a questa affermazione discende una domanda che assilla chi guarda con sguardo attento, indagatore, estetico nella sua accezione etica: perché tanta bruttura, tanta accozzaglia di linee che scompaginano l'orizzonte quando non lo violentano, perché una predazione dello spazio e del verde, un ottundimento del respiro urbano, insomma una affermazione della volgarità sulla quale ci spendiamo in declinazioni di J'accuse se tutto questo annulla quella tensione a realizzare la Grazia che è con Armonia la manifestazione della Bellezza?



A. Visentini Argento, tratto da: "L'architetto e il faraone"

La semplicità è bellezza.
La bellezza è uno stato mentale che dà attimi di felicità.
In fondo, tutti ci muoviamo verso un’unica meta: la bellezza. Da chi posiziona il suo soprammobile nell'ingressino al grande architetto chiamato ad allestire un museo.

L'esibizione esagerata di una cosa bella ne sminuisce il valore, portandola a un passo dalla volgarità. Allo stesso modo è volgare l’esibizione di una parola colta e complessa verso coloro che non la afferrano con facilità.
La bellezza deve essere scoperta con attenzione e intelligenza, deve svelarsi all'improvviso a chi la ricerca. La pigrizia mentale e l'ignoranza non possono fruire della vera bellezza; se ce ne impossessiamo con poca fatica e con poco impegno, la violentiamo.

Questo non significa che il gesto architettonico debba essere ipocritamente nascosto. La mimesi non è la soluzione: non è un gesto naturale, il gesto progettuale è e sarà sempre una modifica al naturale.


Il linguaggio in architettura

L'architettura è la ricerca della realtà anche quando è lontana dai nostri sogni, è vera quando fa emergere le contraddizioni e spoglia di ogni finzione l'uomo retorico e sognatore.
Come il grande pittore coi suoi quadri, l'architetto fa emergere la luce da dove riflette, individua le ombre, scopre la vera realtà delle cose. Il movimento rende più leggibili le opere dell’uomo. I cambi di luce, di prospettiva, di punti di osservazione, la velocità stessa, completano la visione d’insieme. Non basta possedere un certo numero di informazioni, un'erudizione da vocabolario, se non si ha la capacità di elaborarle per costruire un'idea che possa generare altre idee, solo così costruiamo cultura.

Occorrono tre importanti passaggi:
- il sapere, che inizia dalla conoscenza;
- il saper fare, che consiste nelle abilità di una persona;
- il saper essere, che si identifica con la competenza di un individuo.

Leggi la prima parte: "La sfida lanciata dalla Bellezza" »

Agosto 2013 - scritto da Adriana Gloria Marigo
Pubblicato su L'estroverso n.2, 2013 con il titolo
"Sulla Bellezza e il suo manifestarsi in architettura"
Foto di Bruno Tarraran





Adriana Gloria Marigo
Poeta, critico poetico e organizzatrice di eventi culturali. Le sue poesie sono comparse in riviste specialistiche, in antologie e siti letterari. Scrive su periodici e riviste d'arte e di letteratura.
I post di Adriana Gloria Marigo »


Facebook Twitter Vimeo YouTube Amazon
Invia

COMMENTI

nome
email
città
commento
codice
  Copia questo codice nel campo qui sopra: aCymOJn