Nota biografica
Un percorso libero ed eclettico, alla ricerca di una voce personale, sul filo sottile che separa (o forse unisce) l'arte e il gioco. La sua ricerca di una dimensione di armonia si traduce in molti modi: la passione per la musica classica e per l'eleganza del cinema in bianco e nero, il giardinaggio, la danza psichica come forma di espressione profonda, la manualità. Tra le sue abili dita, i materiali più vari prendono vita: la creta, la carta, il legno, il metallo, i tessuti e i filati, e poi foglie, fiori, frutti, trovano nuove consonanze e si trasformano in costumi di scena, eleganti sculture, lampade, oggetti decorativi.
Da un lato, una personalità riservata e introspettiva, con un profondo interesse antropologico per le religioni e le loro diverse forme di espressione. Dall'altro, un uomo impegnato nell'amministrazione locale e nel sociale, con particolare attenzione ai giovani e ai bambini, per i quali organizza laboratori di espressione creativa. Le Vele sono un'opera di esordio: la prima installazione e la prima opera esposta al pubblico.
Un percorso libero ed eclettico, alla ricerca di una voce personale, sul filo sottile che separa (o forse unisce) l'arte e il gioco. La sua ricerca di una dimensione di armonia si traduce in molti modi: la passione per la musica classica e per l'eleganza del cinema in bianco e nero, il giardinaggio, la danza psichica come forma di espressione profonda, la manualità. Tra le sue abili dita, i materiali più vari prendono vita: la creta, la carta, il legno, il metallo, i tessuti e i filati, e poi foglie, fiori, frutti, trovano nuove consonanze e si trasformano in costumi di scena, eleganti sculture, lampade, oggetti decorativi.
Da un lato, una personalità riservata e introspettiva, con un profondo interesse antropologico per le religioni e le loro diverse forme di espressione. Dall'altro, un uomo impegnato nell'amministrazione locale e nel sociale, con particolare attenzione ai giovani e ai bambini, per i quali organizza laboratori di espressione creativa. Le Vele sono un'opera di esordio: la prima installazione e la prima opera esposta al pubblico.
Il progetto delle vele
Quando tre anni fa Luigi mi parlò del suo progetto artistico e mi fece ascoltare parte della musica che poi è diventata Esehcrut, capii che il suo sarebbe stato anche un mio viaggio. Mi parlò di suoni e voci e pensieri, e del loro intrecciarsi e reciproco rigenerarsi. Ma non solo: mi parlò di profumi, vibrazioni, brezze, luci… Era un viaggio, da vivere con tutti i sensi. E serviva una "vela", un luogo d'ascolto profondo. Una vela dentro una chiesa, luogo di accoglienza, luogo di raccoglimento e silenzio, di dialogo e incontro con se stessi.
Questo lo spunto iniziale. Da qui, il mio percorso di ricerca ha seguito strade molto diverse, ardue e profonde. Quello che ho costruito in due anni è nato dalla necessità di trasmettere un sentimento interiore forte, vissuto-elaborato-concretizzato in metallo e tela, grazie a un invito di Luigi.
Al primo sguardo, le Vele si presentano come tre alte strutture triangolari, diverse per dimensione e posizione: sono tre simbolici viaggiatori, come tre sono le sedie sulla piattaforma al centro delle Vele, dove prenderanno posto gli ascoltatori-viaggiatori. La piattaforma è scafo e luoghi di terra: da lì, in accordo con i suoni e le musiche, hanno origine intense vibrazioni sonore e tenui profumi, da lì si alza il vento che fa fremere le Vele.
I sei raggi alla base dell'installazione formano le linee di una stella a sei punte perfettamente inscritta in un cerchio, in omaggio al valore simbolico di congiungimento fra Terra e Cielo che questa figura rappresenta in molte Civiltà.
Dai vertici delle Vele si dipanano 6 fili: tre fanno riferimento al passato perché ancorati alle spalle dei "viaggiatori", due al presente perché ancorati ai fianchi, uno al futuro, con la punta estrema della sua Vela che sfuma nell'ombra. Al di sopra dei "viaggiatori", i fili si intrecciano, uniti da un unico nastro rosso: è un abbraccio di saluto, è un ricordo dei tanti incontri fatti, ed è l'inizio del viaggio.
Le tre Vele frontali non hanno alcuna struttura di sostegno: sono rette solo da fili, che congiungono idealmente il presente con il futuro. È il presente la percezione dei suoni e delle voci, il movimento della terra, dell'acqua e dell'aria.
Ringraziamenti
Ringrazio per l'aiuto alla realizzazione delle Vele:
Antonio Liviero (carpenteria metallica)
Eugenio De Poli (punti luce, montaggio, logistica)
Stefano Zeggiato (impianto elettrico, quadro comandi)
Angelo Pavin (finitura pedana e studio vani tecnologici)
Ennio Bertuzzo (sedute)
Angiola Vettori, Elena, Elisabetta, Ivana, Mary (rifinitura tele)
Maicol Ballin (verniciatura e lucidatura)
Franco De Poli (consulenza acustica)
Sofia De Poli (assistente al primo modello in scala)
e tutti i dipendenti Aernova che in varie forme sono stati coinvolti nel progetto.
Un ringraziamento particolare ai miei fratelli, Stefano, Eugenio e Franco,
per avermi dato spazio, tempo e mezzi di Aernova per la costruzione delle Vele.
Grazie a Monica, vigile compagna di viaggio.
Bellarmino De Poli, 2008