Camminiamo piano tra onde di prato. Le onde si innalzano dolcemente e diventano imprevedibili tetti di case-fiore dalle tinte pastello, costellate di porte e finestre colorate sparse qua e là come per gioco. Finestre danzanti: quadrate, rettangolari, ad arco, ciascuna incoronata dalla sua chiave di volta...
Ogni tanto si innalza una torre, dipinta a righe o fasce variopinte, sormontata da una grassa cipolla dorata. Più in là, una manciata di colonne allegre, non tutte perfettamente a piombo (o forse nessuna): sembrano fatte con gigantesche perline colorate infilate l'una sull'altra, anelli, cilindri, sfere... Dietro le colonne si aprono portici dai pavimenti ondulati, le pareti decorate da spirali e nastri brillanti di mosaico...
Qui... ci sentiamo bene, ci viene voglia di restare, di camminare a piedi scalzi. Ci viene da sorridere, potremmo addirittura pensare di essere felici.
C'è il gioco, l'immaginazione, il colore, la sorpresa di scoprire cosa ci aspetta dietro l'angolo: se da una finestra si affaccerà una persona a dipingere il suo davanzale con i colori che sente più suoi, oppure un albero-inquilino, che paga il suo affitto in ombra fresca e salute e fronde fruscianti e farfalle. È la bellezza che ci circonda a farci stare bene, è il senso di armonia e umanità e creatività che torna a fluire nelle nostre vene, incoraggiato da ciò che lo sguardo riceve. È la netta percezione di un ritrovato equilibrio tra uomo e natura, finalmente riappacificati. Ed è l'arte a fare da ponte tra l'uomo e la natura.
Sogno? No, realtà. Non siamo finiti nel Paese dei Balocchi: siamo a Graz, nella civile e razionale Austria. E questo villaggio è opera – visionaria, etica, evolutiva – di un artista che si faceva chiamare Friedensreich Regentag Hundertwasser: pittore, ecologista, architetto, viaggiatore e cittadino del mondo. Uomo totale. (1928-2000)
"Natura, arte e creazione sono un'unità, siamo noi che le abbiamo separate. Quando violentiamo la natura e sopprimiamo la creatività che c'è in noi, distruggiamo noi stessi, perché solamente la natura ci può insegnare a creare. Il nostro vero analfabetismo è l'incapacità di essere creativi. Dobbiamo concludere con la natura un trattato di pace che renda prioritaria solo la creazione." (F. Hundertwasser, dal progetto architettonico per la scuola materna di Frankfurt – Heddernheim, 1987).
Per saperne di più su F. Hundertwasser: www.hundertwasser.com
Agosto 2012 - scritto da Maria Cristina Leardini
Maria Cristina Leardini Co-fondatrice di Immaginario Sonoro. Traduttrice e insegnante; editor e copywriter. Per Immaginario Sonoro cura i progetti comunicativi, web ed editoriali e affianca Luigi in tutte le attività del Centro. I post di Maria Cristina Leardini » |
Pillole di realtà e d'arte, testimonianze, cambiamenti: declinazioni del Manifesto L'Arte per l'Evoluzione. Tre categorie da esplorare: "Arte e Bellezza", "Comprendere", "Alternative".