Siamo lontano da qui, in Ecuador. Nel 2008, il popolo a larghissima maggioranza approva con referendum la nuova Costituzione. Quando la leggo, la sua Bellezza mi commuove.
Al centro della legge fondamentale dello Stato non c'è "l'uomo" o "il cittadino", ma l'uomo in relazione con la natura, la Pacha Mama. Il principio fondamentale, ripetuto più e più volte, è questo: uomo e natura coesistono in una rete di relazioni evolutive, sono reciprocamente interdipendenti, sono indissolubilmente legati, e possono solo "divenire insieme". Lo sappiamo e agiamo di conseguenza.
"Decidiamo di costruire una forma nuova di convivenza civile, nella diversità e in armonia con la natura, per raggiungere il buon vivere, il "sumak kawsay" (dal Preambolo).
"Il buon vivere presuppone e richiede che persone, comunità, popoli e nazionalità godano dei loro diritti in maniera effettiva, ed esercitino le proprie responsabilità nell'ambito dell'interculturalità, del rispetto delle loro diversità, e della convivenza in armonia con la natura" (art. 275). "Al fine di promuovere e realizzare il buon vivere, [sarà dovere generale] dello Stato garantire i diritti delle persone, delle collettività e della natura" (art. 277).
"Si dichiara di interesse pubblico la tutela dell'ambiente, la conservazione degli ecosistemi, la biodiversità e l'integrità del patrimonio genetico del paese, la prevenzione dei danni ambientali e il recupero degli spazi naturali degradati" (art. 14).
"La natura o Pacha Mama, dove si riproduce e si realizza la vita, ha diritto a che si rispetti integralmente la sua esistenza e al mantenimento e alla rigenerazione dei suoi cicli vitali, strutture, funzioni e processi evolutivi" (art. 71).
"Lo Stato garantirà un modello sostenibile di sviluppo, equilibrato dal punto di vista ambientale e rispettoso della diversità culturale, che preservi la biodiversità e la capacità di rigenerazione naturale degli ecosistemi, e assicuri il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti e future" (art. 395).
"Ogni persona, comunità, popolo o nazionalità potrà pretendere dall'autorità pubblica l'osservanza dei diritti della natura. Per applicare e interpretare questi diritti saranno osservati i principi stabiliti dalla Costituzione, secondo le circostanze. Lo Stato incentiverà le persone fisiche e giuridiche e i collettivi a proteggere la natura, e promuoverà il rispetto di tutti gli elementi che formano l'ecosistema." (art. 71)
"Al fine di garantire il diritto individuale e collettivo a vivere in un ambiente sano ed ecologicamente equilibrato, lo Stato si impegna a permettere ad ogni persona fisica o giuridica, collettività o gruppo umano, di intraprendere le azioni legali e rivolgersi agli organi giudiziari e amministrativi, senza pregiudizio al proprio interesse diretto, al fine di ottenere dagli stessi tutela effettiva in materia ambientale." (Art. 397)
"La responsabilità per danni ambientali è oggettiva. Ogni danno all'ambiente, oltre alle rispettive sanzioni, comporterà anche l'obbligo di ristabilire integralmente gli ecosistemi e indennizzare le persone e comunità danneggiate (art. 395).
Non c'è bisogno di commenti. I diritti della Natura sono scritti nella Costituzione, sono legge fondamentale dello Stato. Possiamo farlo anche noi?
Leggi il pdf della costituzione (trad. a cura dell'Ass. A Sud www.asud.net)
Giugno 2012 - scritto da Maria Cristina Leardini
Maria Cristina Leardini Co-fondatrice di Immaginario Sonoro. Traduttrice e insegnante; editor e copywriter. Per Immaginario Sonoro cura i progetti comunicativi, web ed editoriali e affianca Luigi in tutte le attività del Centro. I post di Maria Cristina Leardini » |
Pillole di realtà e d'arte, testimonianze, cambiamenti: declinazioni del Manifesto L'Arte per l'Evoluzione. Tre categorie da esplorare: "Arte e Bellezza", "Comprendere", "Alternative".