"Vai con le cose; ti accompagneranno. In altro caso, ti trascineranno". Queste parole di Seneca, oltre a indicare il fatto che non esiste una vera alternativa all'accettazione piena della vita così come essa si manifesta in relazione a noi, costituiscono l'espressione di una poetica rigorosa, o meglio dell'atteggiamento che rende possibile ogni forma di poetica, cioè il rispetto; per l'uomo, per le idee, per le cose.
A dispetto della preziosa indicazione contenuta nel termine in questione (ri-spectus, cioè guardato due volte), quello che generalmente instauriamo con le cose è un puro rapporto d'uso, ostinandoci così a considerare degno di attenzione soltanto l'aspetto fisico e concreto di quanto ci circonda. La conseguenza inevitabile di tale atteggiamento è l'incapacità di riferirsi alla realtà per ciò che essa realmente è, cioè indipendentemente dalla visione che ne decreta il nostro criterio di utilizzo; una visione unilaterale, che troppo spesso è in grado di cancellare la poesia, di sottrarci a essa.
C'è un distico di Octavio Paz, uno dei principali protagonisti della poesia messicana moderna, che riassume benissimo questa tendenza: "Tutto è soglia; basta la lieve pressione di un pensiero". È una sintesi fulminante, capace di indicare nella nostra riflessione la condizione indispensabile per restituire alla realtà, a qualsiasi aspetto della realtà, tutta la suggestione che ne costituisce il mistero. È l'indicazione di un oltre verso cui, oggi come sempre, si muove la poesia, che in quella dimensione trova la propria giustificazione. La sua perenne attualità.
Febbraio 2014 - scritto da Eros Olivotto
Foto di Bruno Tarraran
Eros Olivotto - www.erosolivotto.it Scrittore, poeta, lettore. Risiede a S. Ambrogio di Valpolicella (VR), ma vive da viandante della parola. I post di Eros Olivotto » |
Pillole di realtà e d'arte, testimonianze, cambiamenti: declinazioni del Manifesto L'Arte per l'Evoluzione. Tre categorie da esplorare: "Arte e Bellezza", "Comprendere", "Alternative".