La falena volava prigioniera
sotto la campana di vetro.

Il vetro era spesso coperto
di sporco pesante incollato.

La falena cercava invano
contro la parete sbatteva
e sul fondo precipitava.

La falena colpiva con le ali
il vetro inamovibile perdendo
tutta la polverina dorata
che la vestiva e componeva.

Non esisteva via d’uscita.
La Luce era oltre quel vetro,
oltre il vetro ardeva la Fiamma.

« Ho fatto tutto ciò che potevo »
mormorò, con le ali rotte ridotte
a filigrana quando si adagiò.

Incapace di sollevarsi stremata
invano batteva le ali.

Disanimata la falena
pensò « Ho fallito. »

Mai avrebbe lei potuto
raggiungere la Fiamma.

La falena piangeva: « La Fiamma
non mi ha neppure veduta. »

« Sarebbe bello se almeno
la Fiamma mi udisse »: sognò.

Tentò un richiamo con
l'ultimo filo: Voce,
cantò alla Fiamma.

La Fiamma non aveva mai
sentito, cosí accorato invito.

Per ascoltare meglio
fiammeggiante si avvicinò
e fu cosí che la campana
di vetro, prigione, esplose.

E la Fiamma avvolse
d'Amore la Falena.










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Testo e disegno di Marilisa Marchiorello - www.marilisamarchiorello.com. Il testo e il disegno sono tratti dalla raccolta "Metafore d'Amore" di Marilisa Marchiorello, 1992. Musica di Luigi Alberton. Progetto grafico di Monica Alberton. Tutti gli elementi di questa pagina sono soggetti a copyright. Pubblicato su Immaginario Sonoro il 18/12/07.
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Marilisa Marchiorello | scritto 19/12/07

Molto appropriato, suggestivo: grazie.