Se il drago non fosse il "Maligno", come vuole la tradizione, altro potrebbe essere, dietro il velo della favola: libertà di pensiero, solitudine dell'artista, diversità rifiutata e combattuta, energia liberata…

La storia è nota: san Giorgio sul bianco destriero, la lancia, la fanciulla liberata, i bucolici fondali… Già sappiamo, già pre-vediamo…

Ma il drago… Il drago scatena la potenza creativa del pittore: squame e barbigli, zanne, artigli e code puntute… È la gioia dell'immaginazione, il piacere di creare ciò che l'occhio umano non potrà mai vedere.

I draghi di san Giorgio hanno una malia particolare. I draghi di san Giorgio, pur trafitti dalla lancia, sollevano la testa, spalancano le fauci, sferzano la coda. Indomiti, fino alla fine.

Il drago che prediligo combatte la sua battaglia alla National Gallery di Londra. Nei colori vividi di Paolo Uccello. E quel che segue, è una rilettura personale di una storia universale. È solo un gioco.


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Il quadro: "San Giorgio e il drago" di Paolo Uccello (1470 ca)






Il drago
Come può un Drago davvero cattivo avere ali di farfalla?
Come può rapire una fanciulla, se non ha "mani" né "braccia"?
E la rapina non è forse cosa da uomini?


Le nuvole
Il prode cavaliere giunge da una selva oscura.
Lo sovrastano, lo sospingono, viluppi di nuvole nere.
Altre nubi grigie si avvolgono su se stesse, in un turbine minaccioso.
È da lì che può arrivare il "Bene"? Chissà.
Intorno alla grotta del Drago, invece, il cielo è limpido e sereno.


La grotta del drago
Ricorda molto una ricca tenda da campo, un padiglione arabo, la grotta del Drago.
Pareti protettive, morbide e levigate. Chiare.
L'accesso è largo e aperto. L'interno è in penombra, ma lindo e accogliente.


San Giorgio a cavallo
Belli, non c'è che dire, San Giorgio e il suo destriero!
Un po' troppo inamidati, forse: in posa per il pittore.
Il cavallo è bianco, come vuole la leggenda.
Il cavaliere è lucido, al sicuro dietro la lunga, lunga lancia.
A ben guardare, il cavallo è grosso quanto il drago, se non di più.


La fanciulla
Ed eccola, la fanciulla destinata al sacrificio.
Non si direbbe molto disperata. Non è nemmeno spettinata.
Nella mano sinistra tiene un guinzaglio: la sua cintura, secondo l'aurea leggenda.
L'altro capo del guinzaglio è legato al collo del Drago.
È lei che tiene il Drago, non viceversa.
Il guinzaglio non è teso. Vorrà dire qualcosa?


La lancia e la cintura
La lancia e la cintura sembrano formare un unico filo,
che congiunge l'algida dama al prode cavaliere.


La lettura pagana
Se la lancia e la cintura formano davvero un unico filo
– dal ventre della dama al cuore del cavaliere –
allora il drago è il punto d'incontro, il nodo.

Il Drago è forza elementale allo stato puro, sensi e istinto.
Come punto d'incontro tra la dama e il cavaliere, cos'altro potrà mai essere, il Drago,
se non la passione amorosa che si scatena?

Si spiegherebbero così molte cose:
La cintura sciolta…
La grotta accogliente come un'alcova, stagliata contro un cielo sereno…
La dama in attesa, con la mano aperta, il palmo rivolto verso l'alto, pronto ad accogliere…
Il cavaliere tirato a lucido per il primo incontro d'amore…
Il destriero con bardature da parata, e non da guerra. Rosse…
La lancia che trafigge e acceca…
Il filo di sangue che macchia un terreno morbido come un lenzuolo nuziale…
Le ali di farfalla del drago…





In questa pagina del Mosaico
Testo e voce di Maria Cristina Leardini. Musica e registrazione di Luigi Alberton. Disegno di Valeria Fassina ispirato al Drago di Paolo Uccello. Progetto grafico di Monica Alberton. Tutti gli elementi di questa pagina sono soggetti a copyright. Pubblicato su Immaginario Sonoro il 24/01/08. Altre pagine della Galleria Mosaico »
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COMMENTI

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Stefano | scritto 05/02/2008

Brava. Il drago è l'indomita paura che si frappone tra dama e cavaliere. La dama comanda con il guinzaglio questa paura e sta al cavaliere sconfiggerla. In questo senso il drago è il maligno che deve essere sconfitto. È la prova che deve essere superata per il trionfo finale dell'amore.
Il drago può essere maligno o amore: dipende da ciò che la fanciulla vuole.
In fondo lettura pagana e tradizione coincidono. È solo il tipo di amore finale che è diverso.
Le ali? In fondo ricordiamoci che Lucifero è un angelo caduto....
Brava. Con gentilezza e grazia hai dato una lettura diversa. Ciò che piace a me. Le cose non son sempre quel che sembrano... l'importante è non farsi spaventare dal drago.

Amedeo | scritto 25/01/2008

Straordinaria la ri-e-lettura di un'opera d'arte. Il gioco proposto è un'opera d'arte. Grazie.