Blog: L'Arte per l'Evoluzione

Pillole di realtà e d'arte, testimonianze, cambiamenti: declinazioni del Manifesto L'Arte per l'Evoluzione. Tre categorie da esplorare: "Arte e Bellezza", "Comprendere", "Alternative".

ARTE E BELLEZZA - COMPRENDERE - ALTERNATIVE - AUTORI


Saltelli evolutivi di Luigi Alberton
Dalla selezione naturale alla selezione evolutiva
Categoria: "Comprendere"

Da Darwin in poi, non è cambiato proprio niente?
Era lui che parlava di "selezione naturale", nel lontano 1859, e l'accostava a concetti illuminanti quali "lotta per l'esistenza", "competizione", "vantaggio adattivo" e (udite-udite) "fitness" (che allora però era un concetto serio).

Niente. Sguazziamo ancora nella logica primitiva e bestiale della selezione basata sulla forza, la supremazia sull'altro, l'annientamento dell'altro, visto come ostacolo alla nostra affermazione. Gli esempi sono innumerevoli: dalla suprema ottusità del Grande Fratello televisivo fino al cieco radicalismo delle guerre per fede (religiosa o politica che sia).

Come bestie selvatiche (ma senza più traccia della loro coerenza e dignità), marchiamo il nostro territorio e lo difendiamo con le unghie sguainate (a volte anche laccate): piccoli e patetici supereroi "de noantri".


Ben altra è la selezione che oggi dovrebbe mettere in atto l'essere umano, o almeno quella fetta di umanità che si è accorta (o spera) di aver fatto un piccolo passo avanti rispetto al 1859. È – chiamiamola così – una selezione evolutiva. Declinabile in tre fondamentali forme:

1. Tempo - 2. Relazione - 3. Cose.

La selezione evolutiva del tempo. Saperlo usare e dosare; saperlo vivere pienamente; non esserne succubi; liberare il tempo. Scegliere per cosa / per chi non si vuole più avere tempo. Dobbiamo vivere il tempo per non perdere tempo.

La selezione evolutiva della relazione. Avere il coraggio di valutare la qualità dei rapporti con le persone e cominciare a sfrondare; avere la forza di rinunciare al consenso, alla coperta calda degli affetti anche se solo di facciata. Dobbiamo vivere il silenzio per comunicare.

La selezione evolutiva delle cose. Capire il valore vero delle cose, sceglierle in relazione alla loro capacità di dare qualità alla nostra vita interiore, impulso alla crescita autentica. Togliere le zavorre. Uscire dalle tenaglie del consumismo e delle mode. Dobbiamo vivere il necessario per gustare le cose.


Tre declinazioni, una più difficile dell'altra (forse).
Perché non dipendono più dalla "natura delle cose", bensì dall'essenza più profonda dell'essere umano. Non dall'esterno, dalle circostanze, ma da noi, come individui. Fanno parte della nostra responsabilità individuale, richiedono consapevolezza, coraggio, determinazione, impegno, coerenza. Capacità di scelta. Capacità di libertà.

Febbraio 2012 - scritto da Luigi Alberton




Luigi Alberton - Nota biografica
Fondatore di Immaginario Sonoro, è l'autore del manifesto L'Arte per l'Evoluzione. È un "esploratore dell'arte": autore, compositore, musicista, regista, produttore, editore.
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Cristina | scritto 13/02/12

Selezionare. Scegliere. Eleggere. Hanno tutti la stessa radice: lègere, 'cogliere', separare la parte migliore dalla peggiore, quindi "eleggere". Del resto, anche leggere ha la stessa radice. Perché leggere vuol dire riconoscere, cercare il senso, interpretare, capire… Quante cose ci dicono le parole.