San Pietro di Barbozza. Tra le vigne del prosecco, in questo sconosciuto paesino collinare, c'è un imprevedibile orto d'arte dove, tra verdure alveari e ciliegi, fanno capolino qua e là, in fila come i moai dell'Isola di Pasqua, grandi volti arcani, scolpiti nei sassi del Piave. Orto e sculture sono di Angelo Favero, uomo accogliente ma di poche parole che solo ora, dopo una vita da muratore, ha finalmente (e felicemente) incontrato la sua arte.
Vignarte. Quando arriviamo, è mezzogiorno, le api ronzano, c'è caldo e sembra estate. Nell'orto di Angelo, tra il raspare delle pialle e il rombo delle motoseghe, su un tappeto morbido di trucioli di legno, è in pieno svolgimento Vignarte, simposio di scultura. Ci accoglie Davide Bigatello, che Vignarte l'ha pensata, l'ha realizzata e l'ha vista crescere per tre anni di fila.
Arte e natura. Vignarte, ci spiega Davide, è un dialogo tra territorio e arte, un tentativo di risvegliare il legame tra l'ambiente e gli essere umani che lo popolano. È un simposio, un incontro tra artisti intorno a un tema della vita o dell'arte, interpretato nel legno di un umile "palo di testa". Nella tradizione della valle, il "palo di testa" era il tronco di castagno che un tempo veniva usato a sostegno dei filari delle viti.
Tra le vigne. Alla fine del simposio, le sculture torneranno ad essere pali di testa e verranno piantate tra le vigne, all'inizio dei filari. Una dopo l'altra, anno dopo anno, formeranno insieme un grande anello tra i vigneti, un anello di arte e natura: l'una a sostegno dell'altra.
Luigi Alberton e Maria Cristina Leardini
(Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza, 7 maggio 2011)
VIGNARTE 2011 - "IL FUTURO"
Quale futuro per il nostro pianeta? Tra le mani degli artisti,
tra i nodi di tronchi contorti, prende forma – nonostante tutto – un'ipotesi di speranza.
Una doppia spirale elicoidale, DNA proteso verso il cielo.
Una piccola arca di Noè in viaggio tra i pianeti del Sistema Solare.
Una colonna svettante, penetrata da un cuneo, che in alto si apre in un paio d'ali.
Una superficie bianca e levigata dalla quale spuntano fitti bastoncini colorati:
ricordi buoni del passato, base necessaria per costruire il futuro.
Un faro appuntito e luccicante di specchi, nuvola di luce.
Un fiorire di onde che nascono da un grosso nodo del legno, utero del mondo.
Un diapason altissimo, in cui il futuro risuona e diventa presente,
per poi svanire piano nel passato, lasciando lieve eco.
Gli artisti a Vignarte 2011:
Roberto Coccoloni (FI)
Luca Lisot (BL)
Aldo Pallaro (PD)
Massimo Pasini (BS)
Alessandro Pavone (TN)
Tarcisio Saler (TV)
Paolo Vivian (TN)
VIGNARTE 2010 – "SCHEI"
Schei: moneta sonante, ricchezza, potere, ambizione, potere (presunto) d'acquistare – cose e persone. Nella terra veneta, "i schei" sono il greve contrappeso all'arte che con ostinazione ne illumina molti angoli: radicati nelle fibre della terra da secoli di povertà, incancreniti in un benessere recente, effimero. Tema impervio, interpretato con amarezza, con il sin troppo facile binomio vino-denaro, ma anche con ironia.
Gli artisti a Vignarte 2010:
Teresa Bonaventura (VE), Schei fa schei
Giancarlo Carraro (VE), Miraggi sul prosecco
Avio De Lorenzo (BL), I schei fa gola a tutti
Michelino Fabbian (TV), DNA evoluzione
Lino Fiorentin (TV), Tosatei
Inma Garcia Arribas (TN), Tu che faccia fai
Luca Lisot (BL), La vera cosa di valore è la vita
Aldo Pallaro (PD), - L'oro della valle
Tarcisio Saler (TV), Bollicine
Paolo Vivian (TN), Musa Musina
VIGNARTE 2009 - "EL MATHAROL"
Abita le leggende trevigiane, questo folletto vestito di rosso, che fa dispetti a uomini e animali e si burla di loro, si trasforma, ruba, bacia a tradimento le belle fanciulle, ma ha inaspettati guizzi di compassione e umanità. Forse è lui ad aver insegnato agli uomini a trasformare l'uva in vino e il latte in formaggio. Vive lungo i corsi d'acqua, vicino alle siepi o ai campi coltivati, dentro boschetti o grotte, nelle stalle o nelle malghe, in cima agli alberi o nei quadrivi. Ed è proprio la casa del Matharol, la sua dimensione più intima, a ispirare molte delle opere della prima edizione di Vignarte.
Gli artisti a Vignarte 2009:
Alessandro Battistin, L'Apres Midi de Matharol
Stefano Cattai, MatharHome
Nico Colle, Accoglienza
Flavio Favaro, Guardarsi alle spalle
Paolo Moro, Seduzione impertinente
Alessandro Pavone, Casa Mia
Vignarte, simposio di scultura, è un'idea di Davide Bigatello, artista e bioarchitetto, curatore e organizzatore di tutte le edizioni. Vignarte ha luogo a San Pietro di Barbozza, Valdobbiadene, TV: gli artisti lavorano tra le vigne, in uno spazio messo gentilmente a disposizione da Angelo Favero, nella sua proprietà. Tutte le edizioni sono state realizzate con il sostegno della Proloco di San Pietro di Barbozza e del suo presidente, Isidoro Rebuli, che ha creduto nel progetto sin dall'inizio.
I edizione Vignarte: 24-25-26 aprile 2009
II edizione Vignarte: 9-10-11 aprile 2010
III edizione Vignarte: 6-7-8 maggio 2011
Informazioni e link:
Vignarte su Facebook »
Davide Bigatello, 1972, Valdobbiadene, su Facebook »
Alessandro Battistin, VE, artista veneziano attivo dal 1963
Teresa Bonaventura, Noale, VE - info »
Giancarlo Carraro, 1945, Mirano, VE - info »
Stefano Cattai, 1978, Vittorio Veneto, TV
Roberto Coccoloni, Fiesole, FI - www.robertococcoloni.it »
Nico Colle, 1957 Ronchis, UD
Avio De Lorenzo, Cadore, BL - info »
Michelino Fabbian, 1949, Borso del Grappa, TV
Lino Fiorentin, 1945, Volpago del Montello, TV - www.linofiorentin.it »
Flavio Favaro, 1968, Arignano (TO) - www.favaroflavio.com »
Inma Garcia Arribas, 1964, Denno Trento, TN - www.inma.it »
Luca Lisot, 1973, S. Giustina, BL - info »
Paolo Moro, 1964, Trichiana, BL - www.paolomoro.it »
Aldo Pallaro, Piombino Dese, PD - www.aldopallaro.it »
Massimo Pasini, 1942, Provaglio Valle Sabbia, BS - www.pasinimassimo.it »
Alessandro Pavone, Folgaria, TN - su Facebook »
Tarcisio Saler, 1959, Montebelluna, TV – su Facebook »
Paolo Vivian, 1962, Pergine Valsugana, TN - www.paolovivian.it »
Pagina a cura di Luigi Alberton e Maria Cristina Leardini. Progetto grafico di Luigi e Monica Alberton. Foto di Davide Bigatello. Testi di Maria Cristina Leardini. Tutti gli elementi di questa pagina sono soggetti a copyright. Pubblicato su Immaginario Sonoro il 4/06/11. Altre pagine della Galleria Mosaico »
Daniela | scritto 13/06/11
Le foto sono molto suggestive. L'Arte dell'uomo si armonizza con la Natura e la Natura con l'Arte dell'uomo. Scaturisce la visione di un equilibrio ecologico. L'Arte dell'uomo e la Natura è una combinazione simbiotica dove ogni elemento, pur ben distinto, è utilitario. Si associano inequivocabilmente per il loro simbolismo. Grazie.
Nilla | scritto 10/06/11
Che bello! Grazie.
Marina | scritto 8/06/11
Totem del 21° secolo. A volte irriverenti e giocosi. Altre, avvolti nella sacralità che può ispirare solo la natura. Testimonianze di come la ricerca artistica possa trasformare qualunque realtà in un giardino di meraviglie.
Fiorenza | scritto 7/06/11
Molto spesso i vostri interventi artististici sono troppo "avanti" per me, ma questa ricerca che avete fatto, questi artisti che avete scovato mi sono proprio piaciuti. Un po' come le casette strane dell'Austria.
Milo | scritto 7/06/11
Molto belle ed interessanti le opere e molto belle anche le foto che le ritraggono.
Non ho sentito colonne sonore...
Antonio | scritto 7/06/11
Complimenti Davide, sei un grande.
Roberto | scritto 5/06/11
Una colonna sonora emozionante e discreta, un commento sonoro che rende l'atmosfera della natura, natura che durante l'arte della scultura viene sopraffatta dal lavoro ma rimane immanente in tutto.
Silvia | scritto 13/05/11
...mi affascinano le infinite vie che conducono all'arte. L'arte è il respiro dell'universo e spesso custodisce la risposta a molti dei nostri dubbi… esistenziali. L'assenza di arte, come sentimento e bisogno, è aridità.
Le colline di Valdobbiadene sono un'area agricolo-industriale coltivata intensivamente. Con Vignarte diventano un'area espositiva aperta a tutti, dove l'opera d'arte si inserisce armonicamente nel contesto produttivo e ne diventa parte. Vignarte mette in luce contraddizioni ormai evidenti: le sculture sono elettrodi che estraggono vibrazioni da un ecosistema in crisi. Ma la forza dell'arte gioca a favore di una visione ecologica del territorio. Il simposio diventa 'arma' di sensibilizzazione di massa.