THE RING OF WORDS

"The ring", delle parole è il suono, ma non solo: è risonanza, è l'eco diversa e nuova che dalle parole si riverbera e si modula in ciascuno di noi, toccando corde diversamente tese, posandosi su parole già vissute.

"The ring" è altro ancora. È anello, perché le parole avvolgono, avvincono, incantano; forse fede nuziale, perché le parole sono una promessa per sempre, un patto sacro. L'anello è un cerchio, forma perfetta senza inizio né fine. È magia. La magia della parola, "word", che d'incanto diventa un mondo intero, "world", il mondo del verbo che era in principio, quando "il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio".

"Bright", parola che illustra e illumina questo anello sonante, o questo suono circolare, come "ring" è un diamante sfaccettato. "Bright" è la luce del sole che risplende, è colore vivido e brillante, è suono chiaro e vibrante. "Bright" è un sorriso, una mente viva, un'idea, un'ipotesi di futuro. "Bright" ha in sé la luce, "light": la emana, la riflette, la racchiude. "Lightly", lievemente.

C'è poi la voce stessa del verso, il suo canto, il battere e il levare degli accenti. C'è il vibrare di una erre ripetuta molte volte, e poi ripresa, a ribadire l'idea del sacro vincolo e del riverbero del suono. Artificio retorico antico e pur sempre nuovo, che scandisce il ritmo e forgia le parole.


Ma, amica mia, dimmi, quanto queste mie dotte osservazioni hanno tolto in leggerezza al verso? Un verso solo, di poche e brevi parole. Un verso facile, quasi di filastrocca. Amica, dimmi, in verità, hai ancora il desiderio e il piacere di indagare con me tutta la strofa? Di farti spiegare – da me! – come lasciarsi catturare dalla magia dei versi? Ti è ancora chiaro che questi versi parlano dell'eternità della parola poetica, che "supera di mille secoli il silenzio"? O l'armonia e la luce del quadro d'insieme si è forse smarrita nell'abbondanza fiamminga dei dettagli minimi? Con il mio dire, temo, ti ho privato del gusto della scoperta e della leggerezza della poesia. Che è come pulviscolo illuminato dal sole. "Bright is the ring of words, and light".

È forse più propizio, amica mia, e più semplice, condividere con te gli strumenti, quegli stessi strumenti che a mia volta con gratitudine ho ricevuto, e poi nel tempo, con l'uso, affinato; lasciare a te il gioco della ricerca, come è giusto che sia. Che sia tu stessa a far risuonare – per te, in te – i versi del poeta.

Ci vorrà più tempo, ma sarà solo un piacere più lungo.

Maria Cristina Leardini






Note al testo
Sulla musica magica della parola poetica; sull'insufficienza della traduzione.
Sul diritto di cercare e di scoprire da sé, sul diritto del dubbio e dell'errore.
In difesa del non detto e del pulviscolo luminoso.

Grazie ad Alberto Manguel per il verso e per l'idea,
a Giovanna per i consigli preziosi e grazie, come sempre, a Marilisa.


Sullo sfondo: studio per una scultura
Nastri sinuosi si dipanano da un punto comune (il testo), salgono, si intrecciano, prendono nuove strade... I nastri "portano" parole, e riflessi di luce sempre nuovi.
I ricami sulla superficie liscia dei nastri sono in realtà lettere in Braille: w-o-r-d-s.
Words, parole che "si sentono" con le mani, che si devono toccare.
I caratteri Braille sono combinazioni di punti in rilievo: fatti con il punteruolo, creano minuscoli fori, spioncini, aperture verso.
Il rilievo, il "senso" che si tocca con le dita, qui su questi nastri viene ad essere di fatto il rovescio della parola, è quello che si trova "all'interno", dentro o sotto, non ciò che è in superficie. Chissà quale altro messaggio potranno creare questi punti ricamati a rovescio...


In questa pagina del Mosaico
Testi e studio per una scultura di Maria Cristina Leardini. Foto di Loris Pignoletti. Progetto grafico di Monica Alberton. Tutti gli elementi di questa pagina sono soggetti a copyright. Pubblicato su Immaginario Sonoro l'11/10/07. Altre pagine della Galleria Mosaico:
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COMMENTI

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Ross | scritto 19/03/08

FIAT: la parola creatrice, la parola che diventa materia. Infatti, il mondo creato si rappresenta con un cerchio, la molteplicità, il kaos ordinato attorno al suo Principio. È magia l'equilibrio nel punto, non nel cerchio, a mio parere.

Italo | scritto 13/11/07

Cristina, non so più cosa pensare di te; insegnante, traduttrice, scrittrice, scultrice, artista.... e poi chissà cos'altro. Ti voglio bene, un bacio.

Roberto | scritto 08/11/07

Da molto tempo non provavo il piacere di leggere scritti come questo. Sublime.