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Il percorso di ricerca


Esehcrut è la sintesi di un mio lungo percorso di ricerca sulla potenza evocativa del suono, un cammino che ha dato origine a un profondo ripensamento dei canoni compositivi, delle proprietà maieutiche del suono, del ruolo dell'ascoltatore.

Nel comporre Esehcrut, ho voluto esplorare sonorità nuove negli strumenti (compresa la voce) e crearne di nuovi; la parola stessa è diventata forma musicale, flusso armonico e melodico, prima ancora che senso. In un processo di sintesi e ricerca di essenza, ho cercato di liberare il suono dalle gabbie di stilemi e generi. Il punto a cui tendevo era un'esperienza di ascolto nuova, per ciascuno diversa: risonanza interiore, evocazione, viaggio verso di sé.
Qui di seguito, condivido le tappe principali del mio viaggio nel mondo di Esehcrut.

Luigi Alberton


La ricerca musicale, sonora, poetica


Parola e pensiero
Una lingua è una visione del mondo. È questo il principio che anima la ricerca sulla parola poetica. Le molte lingue di Esehcrut, voci e strumenti, sono pluralità di visione, ricchezza, risonanza nuova. In armoniosa convivenza. Pur giungendo da luoghi e tempi a noi lontani, pur nella loro natura di frammento, esse hanno una forza intrinseca che ci raggiunge nell'attimo presente e ci tocca nell'intimo, come emozione e vibrazione, al di là della comprensione razionale. [-espandi-]


Il senso del tempo
Abbiamo voluto creare un'esperienza sonora in cui il tempo non scorresse più in senso cronologico. In Esehcrut tutto si risolve nell'attimo, nella contemporaneità del qui e ora. Anche gli incontri con voci di un passato lontano divengono incontri nell'oggi, voci vive di un passato reso presente, vissuto come presente. [-espandi-]


Il film
Uno degli ambiti di ricerca che ha portato a Esehcrut propone un tipo di approccio "filmico" all'esperienza di ascolto e sviluppa il tema della "immaginazione sonora". Un film, quando è efficace e ben costruito, induce a "sospendere l'incredulità", a immedesimarsi con il personaggio; di fatto, porta ad accogliere la visione del regista e ad assumere il punto di vista da lui proposto (o imposto). L'arte dell'Immaginario Sonoro vede in questo un confine da superare, affinché ciascuno possa "creare un proprio film", nei propri occhi. [-espandi-]


Ecosistema e habitat ideale, per un'esperienza totale
Ciò che costituisce l'opera musicale non è solo la dimensione sonora (suoni e timbri, voci e ritmi, e il loro gioco), ma è anche l'ambiente circostante, la luce, il silenzio. E l'individualità dell'ascoltatore che vive l'esperienza. Per questo si può parlare di Esehcrut come di un "ecosistema". Attraverso le sollecitazioni sonore, tutti questi elementi entrano in armonica interrelazione tra loro e trovano nuovi punti di equilibrio: un equilibrio evolutivo, uno stare in evoluzione. [-espandi-]


Il suono di Esehcrut e il metodo Realmix
La lunga ricerca sulla potenza evocativa del suono ha portato innovazione anche nella metodologia operativa, elaborata con l'amico Paolo Bernardini. Nel nostro sistema, Realmix, le fasi di produzione (composizione, registrazione, missaggio, finalizzazione) non sono più sequenziali, bensì contemporanee e indissolubilmente intrecciate, in un continuo gioco di reciproci rimandi e affinamenti. È in questo modo che riusciamo a far emergere tutta la potenza espressiva del suono, rendendo possibile una esperienza di ascolto "multidimensionale" e "multisensoriale". [-espandi-]
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