"Dono fiorito avvolgimi
versa il tuo vino d’autunno
nutrimi il corpo della luce." Luigi Alberton
Credits
Un grazie fraterno all'amico Paoloper questo appassionato viaggio tra i colori dell'arancio turchese.
Testi e musiche di Luigi Alberton
Prodotto e arrangiato da Luigi Alberton e Paolo Bernardini
Luigi Alberton: canto, cori, chitarra acustica e classica, tastiere
Paolo Bernardini: tastiere, pianoforte, batteria
Paolo Vidaich: percussioni
Francesco Piovan: basso
Alberto Bortolan: clarinetto
Gianantonio Ruaro: fisarmonica
Sofia e Francesco Vidaich: risate giocose
Cover: Gioco dell'essere (dipinto) di Monica Alberton
2013 Pubblicato da Immaginario Sonoro
Arancio Turchese © 2004 Luigi Alberton
Elisa Marini | scritto 13/08/13
Ho scaricato l'Album. Appena possibile, lo ascolto con la dovuta calma... ora ho sentito solo il primo brano e un po' velocemente: è molto bello!
Adriana Gloria Marigo | scritto 12/08/13
Parteciparci le tue canzoni nate circa dieci anni fa arricchisce noi che le ascolteremo, poiché andare à rebour non è immersione nella nostalgia e null'altro, ma uno dei modi di conoscenza. Lo reputo modo di finissimo equilibrio nel conoscere, in quanto ci chiama al coraggio e alla fiducia nell'oltrepassare passato e presente contemporaneamente. Mi darò il tempo giusto perché parole e musica attraversino il mio ascolto e mi farà piacere porre nel mio diario fb l'immagine della copertina: i due colori che condensano l'energia di questi giorni potenti ci comunicano nel simbolo almeno due cose: libertà e pienezza di vita. Ciò in cui artisti e uomini tutti devono vivere.
Arancio Turchese
Ritrovo nelle profondità dei miei archivicinque canzoni scritte e incise tanto tempo fa, nel 2004, e poi dimenticate... Ascoltandole oggi, nel 2013, riscopro quella che è stata l'ultima fase del mio percorso di cantautore e mi accorgo con piacevole sorpresa che quelle cinque canzoni non sentono affatto il peso degli anni. Quasi d'impulso, decido di pubblicarle.
Le canzoni di Arancio Turchese nascono come risposta ai toni lunari e introspettivi del mio primo CD, La Notte del Lupo (2000): esplorano dimensioni vitali e sonorità lievi, hanno colori intensi e solari.
Ma nel 2004 la mia ricerca prende altre strade e si avventura su "rotte non tracciate": mi vanno stretti gli schemi compositivi e le strutture canoniche, ho bisogno di andare all'essenza, di scavare nella memoria evolutiva, di toccare sensi diversi dall'udito... Inizia così l'avventura di Esehcrut (2008)... e le canzoni di Arancio Turchese finiscono in fondo a un cassetto.
Fino ad oggi.