La falena volava prigioniera sotto la campana di vetro. Il vetro era spesso coperto di sporco pesante incollato. La falena cercava invano contro la parete sbatteva e sul fondo precipitava. La falena colpiva con le ali il vetro inamovibile perdendo tutta la polverina dorata che la vestiva e componeva. Non esisteva via d’uscita. La Luce era oltre quel vetro, oltre il vetro ardeva la Fiamma. « Ho fatto tutto ciò che potevo » mormorò, con le ali rotte ridotte a filigrana quando si adagiò. Incapace di sollevarsi stremata invano batteva le ali. Disanimata la falena pensò « Ho fallito. » Mai avrebbe lei potuto raggiungere la Fiamma. La falena piangeva: « La Fiamma non mi ha neppure veduta. » « Sarebbe bello se almeno la Fiamma mi udisse »: sognò. Tentò un richiamo con l'ultimo filo: Voce, cantò alla Fiamma. La Fiamma non aveva mai sentito, cosí accorato invito. Per ascoltare meglio fiammeggiante si avvicinò e fu cosí che la campana di vetro, prigione, esplose. E la Fiamma avvolse d'Amore la Falena. |
COMMENTI
Marilisa Marchiorello | 19/12/07
Molto appropriato, suggestivo: grazie.
Testo e disegno di Marilisa Marchiorello. Il testo e il disegno sono tratti dalla raccolta "Metafore d'Amore" di Marilisa Marchiorello, 1992. Musica di Luigi Alberton. Pubblicato da Immaginario Sonoro il 18/12/07.