DA COSA NASCE COSA
C'era una volta un libro speciale, fiorito dalle mani di Graziella dalla gonna rossa. Aveva pagine strane, alcune di carta, altre di filo, altre di stoffa leggera. Pagine grandi, di mille colori, e piene di sorprese: c'erano farfalle, piume, voli... c'erano bozzoli e semi, perle colorate, foglie, fiori, alberi e desideri...
C'erano una volta un fotografo di nome Bruno e il suo amico Luigi, che in quelle pagine videro paesaggi da esplorare: cascate di fili, isole d'argento, trame e rilievi di terre viste dal cielo. E nei controluce, mille farfalle.
Non c'erano parole sulle pagine, ma anche quel libro aveva una storia da raccontare: la storia di Grisell, avventurosa come la vita... Grisell, che un bel giorno esce da un uovo caldo e piccolissimo, diventa un grasso bruco goloso, poi si addormenta in un bozzolo buio e ne esce farfalla dal manto variopinto; Grisell che vive nel prato la festa della sua vita, poi, stanca, depone le uova e prosegue il suo viaggio su un raggio di sole.
E la storia continua.
GRISELL (favola da leggere nei momenti di buio)
"Come ho fatto a finire qui dentro..." brontolava quel piccolo essere, cercando di muoversi all'interno di quel guscio così stretto. "Ero in un posto dove stavo tanto bene, ma cos'è successo poi? Non ricordo, non riesco a ricordare. Un vortice, una spinta, un risucchio, non so cosa sia successo. Ma ora mi trovo qui. "Dove? Non lo so. Che buio è qui dentro! E che caldo! È quasi insopportabile. Chissà se c'è qualche via d'uscita.
[-espandi-]
"Mi sento tutto bagnato fradicio e tanto solo. Sì, mi sento tanto solo." E le sue lacrime calde bagnavano il suo piccolo corpo informe. Non sapeva ancora, il piccolo essere, che stava per cominciare una delle sue più grandi e meravigliose avventure.
Il sole prese il piccolo uovo sotto la sua protezione, assieme a tante altre piccole uova, e iniziò a scaldarle dolcemente. "Ma qui si soffoca!" brontolava il piccolo essere. "Devo proprio uscire, se non voglio finire arrostito." Tastò il guscio tutto intorno fino a che, per fortuna, trovò un punto debole nella parete e… la sfondò.
ECCOLO! VE LO PRESENTO. È IL BRUCO GRISELLO, dell'universo il bruco più bello.
Grisello si guardò intorno. Era bello respirare quell'aria pura e lasciarsi scaldare dal grande sole. Ma la pancia era vuota e brontolava forte: brrgrugrbboblobsgroooanplaf… "Che bella fogliolina profumata, ora me la mangio tutta. Chissà come fa a piacermi questa roba verde, non ero abituato a mangiare foglie. Ma cosa mi sta succedendo?"
Mangia mangia, rosicchia rosicchia, ad un certo punto il suo muso si scontrò con quello di VERDELLO, il bruco che sembrava suo fratello. "Ma chi sei tu?" esclamò meravigliato e alquanto spaventato. E Verdello, senza scomporsi, si voltò e gli presentò:
TUFINO, il bruco che resta sempre il più piccino,
BORETTO, il bruco che vuole sempre tutto perfetto,
ADELINO, il bruco del mondo più carino,
JOSÈ OLÈ, il bruco che da solo mangia per tre,
TITINO, il bruco timidino.
"Che bella compagnia!" disse Grisello e assieme ai suoi nuovi amici iniziò la Festa del Rosicchiafoglie. Ma le foglie diventavano sempre più piccole e la bella compagnia diventava sempre più grassa. La pelle quasi scoppiare e la festa sembrava non finire mai.
Un giorno il cuore di Grisello si riempì di una grande tristezza. Lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi e la sua bocca emanava, senza che lui potesse fare niente per impedirlo, una bava lucente che cominciò ad attorcigliarsi intorno al suo corpo. "Mamma mia, ma che succede!" urlò Grisello. "Aiuto, amici!" Nessuno rispondeva. Nel silenzio Grisello si sentiva abbandonato da tutti, anche dal suo amico sole che aveva lasciato il posto alla notte scura.
Il filo brillava alla luce della luna e Grisello si accorse che era caldo e morbido. "Me ne farò una coperta" disse tra sé e sé e cominciò ad avvolgerselo attorno, sperando di sentirsi meno solo. "C'è uno spiffero che viene da lassù" pensò quando un gelido alito di vento entrò in quella sua nuova casa facendolo rabbrividire. "È meglio che chiuda anche il tetto... Ecco fatto. Ora sono proprio stanco e ho anche sonno. Lì fuori piove ma qui sono al caldo. Che sonno! Però sono anche tanto solo. Anche gli amici sono spariti tutti, tutto il mondo mi ha abbandonato." Le calde lacrime scivolavano sulla pelle rugosa e cadevano sul fondo della nuova casa. Ma Grisello non se ne accorse nemmeno: il sonno lo aveva già abbracciato.
"Ma che caldo fa qui dentro! Si soffoca!" Era passato molto tempo e Grisello aveva sempre dormito. "Ma... cos'è successo a questa casa? Come si è rimpicciolita! Aiuto! Non ci sto più, aiuto!" Nessuno rispondeva. Per fortuna un punto della parete era più sottile e Grisello riuscì a sfondarlo. Uscì da quella casa ormai troppo stretta e allungò il corpo bagnato al caldo sole.
"Ciao sole!" Al rivederlo i suoi occhi si riempirono di lacrime. "Dove sei stato tutto questo tempo!" Grisello si sentiva strano. Non aveva più fame di foglie, non aveva più voglia di strisciare. Dal suo corpo si aprirono due meravigliosi mantelli colorati. Un raggio di sole lo prese e lo sollevò.
Ora il suo cuore scoppiava di gioia. Il sole era vicino e caldo, il vento giocava con i suoi piccoli peli, l'aria era profumata e… Ma cos'erano tutti quei magnifici colori che gli volteggiavano intorno? E quegli altri colori in mezzo al prato?
"Che bel pranzetto vedo!" Grisello si tuffò gioioso sui calici dei fiori che sembravano attenderlo. Succhiò del nettare dolcissimo e il suo corpicino tremò tutto dalla gioia. Ad un certo punto però il suo muso sbatté su quello di... VERDELLO!!| Il bruco che sembrava suo fratello! No. Ora si chiamava VERDELLA, la magnifica farfalla che sembrava sua sorella. Verdella con calma ed eleganza si voltò e presentò:
TUFINA, la farfalla più piccina che amava tanto la rosa canina,
BORETTA, dei fiori la farfalla prediletta,
ADELINA, la farfalla dei prati la Regina,
JOSÈ OlÈ, la farfalla che succhia nettare per tre,
TITINA, rimasta la farfalla timidina.
"Grande festa, amiche, stasera! Finalmente è arrivata anche Grisella!" I fiori colorati emanarono più profumo del solito e aprirono le loro corolle per fare spazio alla nuova arrivata. "Beate voi che volate vicino al Sole!" "Beati voi che restate vicino alla Terra!" Canti suoni e danze si prolungarono per ore ed ore, per giorni e giorni, o mesi o, chissà... Forse lì nel prato il tempo si era già fermato.
"Verdella non ce la faccio più a volare, sono diventata troppo pesante!" piangeva Grisella in un angolo, senza più la forza di alzarsi. "Cosa mi sta succedendo?" "È ora, è ora, Grisella. È arrivata l'ora!" "L'ora di che cosa?" chiese spaventata Grisella. Ma la risposta non si fece attendere.
Rotolò fuori dal suo corpo un piccolo uovo lucente come il sole e caldo come la terra. E dopo un po' ne uscì un altro e poi un altro ancora... e furono quattro uova e poi dieci e poi cinquanta e poi centoventidue e poi, e poi… "Ciao, MAMMA FARFALLA!" la salutarono i fiori alla luce del primo mattino. Ora Grisella era felice, in mezzo a tutte quelle piccole uova dorate.
"Vieni Grisella, questa tua avventura è quasi finita." Un raggio di sole avvolse le uova e una foglia si allungò per proteggerle. "Qui saranno al sicuro." Il raggio di sole sollevò Grisella nell'aria, per l'ultima volta. "Vieni, la strada continua, dall'altra parte della casa del sole."
Grisella guardò la terra che si allontanava e le sue uova che diventavano piccole piccole, sempre più piccole. Si sentiva sola ma non era triste. Si arrampicò leggera sul raggio di sole, sempre più leggera, fino a che… …fino a che sbatté il muso su quello di VERDELLA, la farfalla lucente come stella. Verdella si girò con calma e le ripresentò:
TUFINA ..................
BORETTA ...............
ADELINA ................
JOSÈ OLÈ ..............
E, se non si sono ancora fermate, il loro viaggio continua nella terra del sole.
Graziella Pesce
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Grisell, libro d'arte e racconto, sono opera di Graziella Pesce. Introduzione di Maria Cristina Leardini. La lettura fotografica è di Bruno Tarraran e Luigi Alberton. Pubblicato da Immaginario Sonoro il 26/06/13.