Forma, luce, colore
Linee rette e nitide, un abile gioco di colori e di luce,
rivelano al nostro sguardo stupito intense vibrazioni,
inaspettati dinamismi. I nostri canoni percettivi
manifestano i loro limiti, l'occhio è ingannato,
la ragione non ci soccorre. Si accendono intuizioni
di altri spazi e altre dimensioni, celati dietro la realtà
della materia. Ci interroghiamo, ci soffermiamo,
ci arrendiamo davanti all'inconoscibilità del reale.
Maria Cristina Leardini









Percezioni instabili
Infinitamente grande o infinitamente piccolo?
Occhio o pianeta? Al centro? Da un vortice nero,
una sfera rossa si avvicina, o forse precipita.
Effetto panning. Ma non sulla sfera si sofferma lo sguardo:
tutto intorno, linee sicure sfumano e si inseguono,
ripetute all'infinito creano forme curve, anelli concentrici.
Il colore sfugge, diventa altro, s'illumina di una luce
che sembra trapelare da dentro, gonfiare gli spazi.
E l'occhio si smarrisce in queste trame e si confonde,
la mente s'inganna, la linea tradisce. È quasi d'inconscio
che si coglie l'armonia, il ritmo, il movimento, la musica.
Oltre le briglie della ragione.
Maria Cristina Leardini





Riflessi letterari
"Lo spazio è curvo dappertutto ma ci sono punti in cui
è più curvo che altrove: delle specie di sacche o strozzature
o nicchie, dove il vuoto s'accartoccia su se stesso.
È in queste nicchie che, con un lieve tintinnio,
ogni duecentocinquanta milioni d'anni si forma,
come la perla tra le valve dell'ostrica, un lucente atomo
d'idrogeno. Io passavo, intascavo l'atomo e […] accumulavo
quanti tesori l'universo andava covando nel suo seno…"
Italo Calvino (Le Cosmicomiche)







Il tessitore perfetto
"Credo non sia casuale come una profonda conoscenza
dell'ordito, delle trame dei tessuti, dei disegni geometrici
che ritmano la stoffa, diventasse uno dei fattori
determinanti per incamminarlo con progressiva scienza
e coscienza verso l'arte costruttiva. Si trattava infine
di riconoscere dentro la materia, in un approccio scientifico,
comune giusto a partire dal costruttivismo russo
nella seconda decade del XX secolo, quella miriade
di possibilità combinatorie e di elementi ritmici,
che bene si abbinavano anche ai valori matematici
insiti nell'amata musica."
Mario Sartor
Dipinto di Edoer Agostini

Dipinto di Edoer Agostini

Dipinto di Edoer Agostini

Dipinto di Edoer Agostini

(zoom sui quadri)





In questa pagina del Mosaico
Opere di Edoer Agostini (San Martino di Lupari, 1923-1986), realizzate negli anni Settanta e Ottanta. Le opere appartengono alla collezione privata della famiglia Agostini. Ringraziamo Pinuccia Agostini. La citazione di Italo Calvino è tratta dal racconto "Giochi senza fine", nella raccolta "Le cosmicomiche" (Milano, Oscar Mondadori, 1993, p. 66). Il frammento critico del prof. Mario Sartor è tratto dal catalogo della mostra "Edoer Agostini. Opere degli anni '70 - '80", Venezia, 2009. Pubblicato da Immaginario Sonoro il 04/02/2009.