Cesare Sartori è maestro ceramista, scultore, pittore. Vive a Nove, piccolo centro del vicentino noto per le ceramiche artistiche, e qui ha trascorso una vita insensa, dedicata alla ricerca e all'arte.
 
L'incontro con Cesare Sartori è stato per noi di Immaginario Sonoro come ritrovare un amico. Come conoscersi da sempre. A lungo abbiamo ascoltato le sue crete e le sue parole, con il piacere sempre rinnovato di scoprire, pur nella diversità dell'esperienza e della vita vissuta, infinite affinità nella ricerca e nei valori.
 
L'arte ispira e genera nuova arte. Per Luigi Alberton, musicista, le forme i simboli e i colori delle opere di Cesare Sartori si sono tradotti in suono e musica. Vi proponiamo il risultato della sua lettura musicale, augurandoci che vi possa accompagnare nel vostro personale incontro con la ricerca di Cesare Sartori.


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FRAGLIE

Il mistero delle Fraglie è nella loro natura di frammento.
Nel frammento, ci riconosciamo: perduta la nostra "unità", in perenne ricerca di un'unità nuova, rinnovata. Le linee e i simboli impressi dal fuoco nella terra ci toccano nel cuore, come una nostalgia. Risvegliano echi di codici perduti, dimenticati: di un tempo in cui l'uomo forse sapeva ancora essere in unità con la Natura. Le Fraglie paiono ai nostri occhi inquieti come vestigia di ere lontane, di quegli uomini che lasciavano la loro impronta leggera nella terra viva e la rendevano parlante, portatrice del loro canto.






DENTRO LO SCRIGNO

L'arte è uno squarcio nella nostra interiorità. A volte doloroso.
Fuori è dura scorza: squadrata, nera, compatta, inaccessibile. L'apparenza. Ma da dentro, dal profondo, salgono luci e colori e infinite sfumature, profondità marine, terre nuove, onde di mare. Visioni e memorie. Salgono, con impeto, con il fuoco del vulcano, fino a rompere la scorza dura e irradiarsi nel mondo.






ALBERI

Venuti dalla stessa terra, alimentati dalla stessa luce… Esiste davvero un confine tra alberi e uomini? Il saio di Francesco ha i colori e l'asperità della corteccia. Gli alberi intorno a lui hanno braccia protese come uomini in preghiera. Ad accogliere la luce, in ascolto. Immobili, eppure danzanti. Francesco, con la Natura, ci guarda negli occhi. Ci invita ad entrare tra gli alberi, ad essere alberi. Da lì, la via è quella indicata dalla colomba, in alto, verso il cielo che è dentro e intorno a noi.






In questa pagina del Mosaico
Opere in creta di Cesare Sartori (Nove, 1930). Sullo sfondo: ritratto di Cesare Sartori. Foto di Bruno Tarraran. Testi di Maria Cristina Leardini. Musica di Luigi Alberton composta per Cesare Sartori. Ringraziamo Vania Sartori per la disponibilità. Pubblicato su Immaginario Sonoro il 2/05/10.